martedì 10 agosto 2021

LA STELLA ALPINA


 la Stella Alpina" (Leontopodium alpinum).

Il suo aspetto lanoso, simile ad un cuscino, consente alla Stella Alpina di sopravvivere ad alta quota, dove il vento soffia forte, le temperature sono fredde e l'habitat è arido. La leggenda narra che fu proprio la montagna, quasi per magia, a donarle quella peluria bianca per proteggersi dalle intemperie.

Questo bellissimo fiore viene chiamato anche "Edelweiss" che significa "nobile bianco"; secondo la leggenda la stella alpina era una bellissima fanciulla che non trovò mai il suo grande amore nonostante valorosi cavalieri l'avessero chiesta in sposa. Morì da sola in un freddo inverno.  Dopo la sua morte fu portata nelle cime più alte e come per magia si trasformò nell'Edelweiss, la bellissima Stella Alpina. 

In passato raccogliere la Stella Alpina era sinonimo di forza e coraggio in quanto per raccogliere questo fiore è necessario raggiungere luoghi lontani e inaccessibili. 

"Come già detto, la Stella Alpina cresce nelle zone più alte delle Alpi, principalmente su terreni calcarei, tuttavia la sua origine non è alpina ma probabilmente orientale. Fu trasportata sulle Alpi da avvenimenti geologici di varia entità e natura (Bruni, 2003); in realtà la pianta proviene dalle regioni calde e aride degli altopiani desertici dell'Asia Centrale (altre specie del genere Leontopodium si trovano in queste zone), segno evidente della sua precedente appartenenza ad aree calde è la presenza di peli protettori, non per proteggerla dal freddo, ma dall'eccessiva perdita di acqua (Peroni 2012); in campo cosmetico potrebbe essere usata per la progettazione di filtri solari ( Vigneron 2008); le piante d'alta quota sfruttano sia le colorazioni sgargianti, sia i peli protettori per proteggersi dalle radiazioni solari. 

Il genere Leontopodium è un genere di pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee o Composite. 

Il nome del genere (Leontopodium) significa letteralmente “piede leonino”, ed è un adattamento latino del greco “leontopódion” (λεοντοπόδιον) da “léon” (= leone) e “pódion” (= piede). 

Tale nome è stato introdotto nella nomenclatura floristica dal botanico Robert Brown, nella pubblicazione ”Observations on the Natural Family of Plants Called Compositae” del 1817, facendo riferimento alle brattee lanose e spesso arcuate a falce che circondano i gruppi dei capolini, che furono paragonati agli artigli di una zampa di leone (Peroni, 2012);

Il genere Leontopodium comprende una trentina di specie che crescono spontanee sugli altopiani desertici dell’Asia (India, Cina e Giappone), sulle pianure steppiche sud-siberiane, sulle Ande, sulle Alpi europee e sugli Appennini (Pignatti, 1982)."

 Tra queste vi sono:

  •   Leontopodium alpinum Cass. (1822) - Stella alpina. Distribuzione: Europa 
  •    Leontopodium nivale - Stella alpina dell'Appennino. Distribuzione: Italia 
  •    Leontopodium brachyactis Gand
  •    Leontopodium calocephalum - Distribuzione: Cina 
  •    Leontopodium conglobatum 
  •    Leontopodium discolor - Distribuzione: Asia e Siberia  
  •    Leontopodium fauriei - Distribuzione: Giappone 
  •    Leontopodium haplophylloides - Distribuzione: Kansu e Szechwan 
  •    Leontopodium kurilense - Distribuzione: Asia e Siberia
  •    Leontopodium jacotianum - Distribuzione: Pakistan, India, Nepal e Cina 
  •    Leontopodium japonicum - Distribuzione: Cina, Corea e Giappone 
  •    Leontopodium leontopodioides - Distribuzione: Asia e Siberia 
  •    Leontopodium nanum
  •    Leontopodium ochroleucum - Distribuzione: Asia e Siberia
  •    Leontopodium palibianum
  •    Leontopodium souliei Beauverd - Distribuzione: Cina 
  •    Leontopodium stoechas Hand.-Mazz. - Distribuzione: Cina

UNA SPECIE PROTETTA

Per ragioni ecologiche, economiche e scientifiche la Stella Alpina è un fiore protetto. Proprio per queste ragioni è molto importante la sua coltivazione che ne rende possibile il suo utilizzo soprattutto in campo cosmetico ed erboristico.

Nella mia Valle è considerata una specie 
a raccolta regolamentata:

Legge regionale 7 dicembre 2009, n. 45

Disposizioni per la tutela e la conservazione della flora alpina

Allegato B (articolo 5, comma 1)

E' consentita la raccolta delle specie di flora spontanea autoctona e delle specie di felci incluse nell'allegato B, nel quantitativo giornaliero massimo di sei assi floreali, ovvero steli fioriferi o fronde, a persona e per singola specie. Per gruppi composto da più di tre persone, il quantitativo globale massimo raccoglibile non può superare i ventiquattro assi floreali per ogni specie.


PRINCIPALI PRINCIPI ATTIVI

Flavonoidi: quercitina e rutina
Lignani
Fitosteroli
Acido caffeico
Terpeni

per saperne di più sui principi attivi delle piante vi rimando a questo link: 


PROPRIETA'

la Stella Alpina vanta grandi proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antiacneiche, purificanti, vasocostrittrici e antibatteriche. Protegge la pelle dai danni provocati dalle irradiazioni UVA .

Nella tradizione popolare veniva somministrata sia alle persone che agli animali. Veniva mescolata nel vino o nel latte per uso orale, applicata come impacco per l'utilizzo topico ed era utilizzata soprattutto per malattie di origine infettiva. Oggi la scienza conferma queste proprietà e come sempre scrivo "la scienza conferma ciò che i nostri "vecchi", grandi conoscitori della natura, avevano intuito".

Non dimentichiamoci mai che le piante medicinali non sono lo scemo del villaggio della terapeutica, esse sono invece le guardiane più fedeli e rispettose della nostra salute e bellezza (Pierre Lieutaghi).



Nella stesura di questo articolo ho seguito:
tesi di laurea di Silvia Rossi Università di Ferrara 
Sito Ufficiale della Regione Autonoma Valle D'Aosta

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I NOSTRI CORSI 

















Immagini

pixabay
bibliografia/sitografia: QUI


Gruppo Facebook: Identificazione delle piante 
https://www.facebook.com/groups/1514048998813013

Per il riconoscimento delle piante affidatevi a foto e descrizioni dei seguenti siti:
https://swbiodiversity.org/seinet/index.php

https://www.actaplantarum.org/


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Declino pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo o estetico senza previo consulto medico.

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Fonti: Bibliografia

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