mercoledì 27 ottobre 2021

POMATA AL GINEPRO

Pomata dermoprotettiva con effetto riscaldante e tonificante, migliora la microcircolazione cutanea, utile nel trattamento delle affezioni reumatiche e artritiche, grazie alle proprietà del Ginepro.

Ottima per i nostri amici sportivi come prodotto da utilizzare prima di ogni allenamento, inoltre è un potente analgesico che frizionato sulla parte dolorante ha un elevato potente potere antinfiammatorio.

Prepariamo attrezzature e materie prime per procedere alla realizzazione della nostra pomata al Ginepro communis.

Ingredienti:

gr 33     Idrolato di Ginepro communis
gr 25     Oleolito di Ginepro communis
gr 20     Olio di Senape
gr 10     Cera D'api
gr   2     Liposolid
gr   5     Burro di Mandorle
gr   4     Gemmoderivato di Ginepro communis
gr 0,1    Glda
gr   1     Fenossietanolo

Ginepro communis Foto: Acta plantarum (Mariella Zepigi)



Per avere maggiori informazioni sul Ginepro  vi rimando al mio articolo QUI.



I nostri corsi 


















Se vi fa piacere conoscere le mie prossime pubblicazioni, iscrivetevi e commentate; è importante per me conoscere le vostre opinioni.

Nel prossimo articolo vi parlerò di ... seguitemi e lo scoprirete!!!


Immagini: Acta Plantarum, Barmasse Eleonora.

siti consigliati per il riconoscimento delle piante:
https://swbiodiversity.org/seinet/index.php

https://www.actaplantarum.org/


Gruppo Facebook: Identificazione delle piante 
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Bibliografia e sitografia: QUI


Tutte le informazioni contenute nel seguente blog sono a mero scopo informativo. Declino pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo o estetico senza previo consulto medico.

domenica 17 ottobre 2021

Ginepro pianta irta... pianta da scoprire

Foto: Acta Plantarum (Mariella Zepigi)


Ginepro comune - Juniperus communis

Il nome "Ginepro" deriva dalla parola celtica "juneprus" che significa "acre" e appartiene alla famiglia delle cupressaceae.

Il Ginepro è menzionato nel papiro di Erbes (1550 a.C.) per le sue innumerevoli proprietà che ancora oggi gli sono riconosciute:

  • espettoranti (bronchiti e raffreddamento)
  • purificanti
  • astringenti
  • sebo-equilibranti 
  • antisettiche
  • antibatteriche
  • antinfiammatorie
  • cicatrizzanti
  • antireumatiche
  • lenitive (punture di insetti)

Troviamo ampia traccia del Ginepro nei testi medici dell'antichità classica, medioevale e rinascimentale: le bacche (o coccole), nell'antica tradizione popolare, venivano utilizzate per curare i reumatismi avvolgendo il paziente in un mantello impregnato delle sostanze liberate dalle bacche bruciate sopra la brace (Brigo 1991). 

I vecchi della mia valle bruciavano i legnetti del ginepro per purificare l'aria e tenere lontano le streghe e gli spiriti maligni. Mio nonno utilizzava il legno di ginepro per il fuoco dove cucinava la polenta e per realizzare il mestolo con cui la girava per diffondere il suo aroma durante la cottura.
In campo culinario ancora oggi il ginepro trova ampio utilizzo soprattutto per aromatizzare le carni, in particolare la cacciagione, e nell'industria liquoristica per la preparazione del Gin.

Il Ginepro è un valido rimedio soprattutto per l'azione balsamica, sedativa e espettorante: in campo cosmetico viene utilizzato per le sue proprietà antisettiche e astringenti per la cura dell'acne e degli eczemi; aggiunto allo shampoo rafforza i follicoli dei capelli e dona loro lucentezza.

Le bacche di Ginepro si possono raccogliere dalla primavera all'autunno, purché vengano raccolte a completa maturazione, ovvero quando sono nere. La corteccia è bene prelevarla dai rametti di almeno un centimetro di diametro.


COSTITUENTI PRINCIPALI 

Olio essenziale (0,5 - 3,4%), Flavonoidi (rutina quercetrina ecc), Biflavonoidi (amentoflavone, cupressuflavone ecc ), Diterpeni, Glucosidi di neolignani, Zuccheri e Resine.

Per i nostri preparati possiamo estrarre i principi attivi del ginepro attraverso la percolazione, tintura madre, oleolito e gemmoderivato (dai giovani getti). 

L'olio essenziale di Ginepro (estratto dalle bacche per distillazione) viene utilizzato in cosmetica e fitoterapia. In profumeria trova ampio utilizzo per le fragranze maschili nelle quali serve a impartire una nota di testa fresca e resinosa.

"La dose media consentita in creme cosmetiche è dello 0,05% mentre l
a dose media consentita nei profumi è dello 0,8%.
L'OE utilizzato nel modo corretto e sotto controllo da parte di un esperto può essere impiegato sia in applicazioni topiche sia oralmente senza comportare rischi." (Marco Valussi).
In aromaterapia viene utilizzato per le sue grandi proprietà tonificanti e energizzanti.


Ginepro rosso - Juniperus oxycedrus

In antichità il Ginepro rosso venne denominato Oxycedrus per la particolare forma "acuta come le spine" delle sue foglie. 
Da questa specie di ginepro si estrae la "cedra" nota come olio di Cade. 
In Olanda con questo olio si preparava un vecchio rimedio antigottoso, dalla composizione "segreta", chiamata  olio di Haarlem. 
Plinio descrive le proprietà di questa resina "un toccasana per il mal di denti in quanto li sbriciolava sedando il dolore".

COSTITUENTI PRINCIPALI 

L'olio di Cade contiene Sesquiterpeni (cadineni) e una buona frazione di sostanze fenoliche (creosolo e guajacolo). Grazie a questi principi attivi l'olio di Cade vanta proprietà antisettiche e antiparassitarie, trova impiego per la cura di eczemi, psoriasi, dermatosi, pediculosi e per le forme acneiche caratterizzate da una forte untuosità della pelle. E' un ottimo rimedio per la cute ed i capelli (2-3 gocce di olio essenziale nello shampoo). Questo olio essenziale viene estratto per distillazione della sua corteccia ottenendo un liquido resinoso scuro noto con il nome di "cadino".

L'olio essenziale di Cade è molto utilizzato in profumeria, cosmetica e nei saponi.

OE di Cade rettificato
"Dose media consentita nelle creme cosmetiche = 0,02%
Dose media consentita in profumi = 0,2%"

"E' utile sapere che sotto la generica voce di ginepro viene annoverata una specie molto pericolosa nota anche come Sabina, fortemente irritante sia internamente che esternamente; produce eritema e vescicazione. Non utilizzare per nessuna ragione". (Marco Valussi).


Se vi fa piacere conoscere le mie prossime pubblicazioni iscrivetevi e commentate; è importante per me conoscere le vostre opinioni.

Nel prossimo articolo vi illustrerò come realizzare una pomata al Ginepro communis. 

Nella stesura di questo articolo ho seguito:

  • Il grande manuale dell'aromaterapia  Autore: Marco Valussi 
  • Piante medicinali in Sardegna Autore: Enrica Campanini
  • L'Universo delle piante officinali  "Trattato storico, botanico e farmacologico di 400 piante di tutto il mondo". Autore: Ernesto Riva. Editore: Tassotti.
  • Farmacia Verde  Autore: Dott. Piergiorgio Chiereghin

Immagini: pixabay


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giovedì 7 ottobre 2021

Viola odorata


 La Viola odorata (detta anche Violetta selvatica o Viola mammola) è una pianta perenne che tutti noi conosciamo e ammiriamo quando in primavera colora i nostri prati. Nonostante questo molti non sanno quali sono le sue innumerevoli proprietà terapeutiche e cosmetiche.

Uno dei primi documenti scritti in cui la violetta è stata citata risale al periodo Romano ad opera di Lucio Giunio Moderato Columella il quale asseriva che bisognava piantare le violette intorno alle arnie in quanto sarebbero servite come rimedio per le api malate.

Nelle sue opere Mesué (medico spagirico arabo, vissuto nel X° secolo d.C.) sosteneva che la piccola pianta era utile per combattere il colera, leniva le infiammazioni e il mal di testa.

Nei primi dell'800 Boullay, farmacista francese, isolò la radice della viola, un principio analogo all'emetina (alcaloide) e la violina, in seguito la droga fu iscritta nelle farmacopee del tempo come medicamento emetico (sostanze in grado di causare vomito).

Il formulario  magistrale di Boucherd (1854) cita uno sciroppo Viola che fungeva da agente depurativo contro le malattie cutanee leggere.

Per ultimo teniamo sempre in considerazione che esperti erboristi prevedono l'impiego della varietà selvatica e non di quella coltivata.

COSTITUENTI PRINCIPALI 

Rizoma: tracce di alcaloidi (violina), saponine, olio essenziale, salicilato di metile, composti antocianici (violamina);

Fiori: pigmenti antocianici, olio essenziale, rutina, mucillagini;

Foglie: saponine, mucillagini, flavonoidi (quercitina);

In fitoterapia si utilizzano i fiori, radici e foglie, essiccati separatamente. I semi sono ricchi di olio essenziale chiamato "strofiolo". I principi attivi della Violetta possono essere estratti attraverso infusione, idrolato, tintura madre, estratto fluido e in glicerina vegetale. Questi estratti possono essere utilizzati in creme, pomate e lozioni in quanto costituiscono un valido aiuto per pelli acneiche e grasse. Inoltre svolgono una potente azione antiossidante grazie alla vitamina E in essa contenuta.  Gli estratti di Violetta svolgono una profonda azione calmante e addolcente su epidermide e mucose irritate.

Un piccolo cenno è doveroso per l'utilizzo in alta profumeria della violetta dove il profumo viene estratto mediante l'antica tecnica chiamata enflourage, o essenza concreta e assoluta (Proserpio 1983).


PROPRIETA' E UTILIZZO 

Come già detto la Violetta vanta innumerevoli proprietà tra cui:

espettoranti
emollienti
antiacneiche
antiossidanti
antifungine
antibatteriche
astringenti
antinfiammatorie
cicatrizzanti
eczema
psoriasi 

FORMULAZIONI:

sciroppo di Viola: (Antonelli 1941 p. 223)

petali freschi di violetta  gr 50
Acqua bollente gr 500

S'infonde per 24 ore in vaso coperto e in seguito si filtra il composto, si aggiungono 900 gr di zucchero e si riscalda il tutto per 20 minuti. Si lascia riposare per alcune ore si decanta e si conserva in recipienti chiusi .

bronchite (azione emolliente ed espettorante) (E. Campanini)

Viola odorata Tintura madre  ml. 10
Sciroppo semplice ml. 90

1 cucchiaio diluito in 200 ml di acqua calda, 3 - 4 volte al giorno.

Infuso di fiori (E. Campanini)

2 cucchiai da caffè della droga per tazza d'acqua calda (150-250 ml); infondere brevemente, filtrare e assumere 2 - 3 tazze al dì.

Tintura madre  ottenuta da fiori freschi  (E. Campanini)
30 gocce, diluite in acqua, 1-3 volte al dì

Nella medicina popolare oltre all'utilizzo per tosse e bronchite, le foglie, cotte nell'acqua, venivano utilizzate per preparare cataplasmi ritenuti utili per le piaghe vive, le scottature e le ragadi al seno.

Alle dosi terapeutiche la letteratura scientifica non segnala effetti secondari tossici, a meno che non vi sia una particolare sensibilità individuale, ma si ricorda che la radice può provocare diarrea e vomito .


Balsamo alla violetta (Eleonora Barmasse)






  Ingredienti:
  14 gr cera d'api
  10 gr oleolito di resina  Pino cembro
  29 gr oleolito  Rosa damascena
  16 gr burro di Karitè
  18 gr percolato di violetta
    6 gr percolato di  Spirea olmaria
    7 gr Tintura madre di Spirea olmaria



Questo balsamo può essere utilizzato per tutti i problemi della pelle e del tessuto connettivo grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, espettoranti, ed inoltre è anche un ottimo rimedio per guarire piccole ferite.

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Nella stesura di questo articolo ho seguito:

  • Piante medicinali in Sardegna Autore: Enrica Campanini
  • L'Universo delle piante officinali  "Trattato storico, botanico e farmacologico di 400 piante di tutto il mondo". Autore: Ernesto Riva. Editore: Tassotti.

Immagini: Barmasse Eleonora


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Fonti: Bibliografia

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