In Italia, l'olmaria cresce nelle regioni del nord e del centro, preferendo ambienti umidi lungo i corsi d’acqua. Si trova generalmente fino a 1.550 metri di altitudine, con variazioni che dipendono dalla zona geografica. Questa pianta è particolarmente apprezzata per le sue proprietà medicinali e per il suo utilizzo in fitoterapia e cosmetica.
Uso Tradizionale in Valle d'Aosta
Nelle aree montane della Valle d’Aosta, la spirea cresce spontaneamente lungo i torrenti, nei prati umidi e nelle radure. La raccolta avveniva solitamente in estate, durante la piena fioritura, quando i fiori sprigionano un aroma dolce e intenso.
Oggi la Spirea ulmaria è rivalutata nel contesto della fitoterapia moderna, ma continua a rappresentare un simbolo del legame tra uomo e natura, fondamentale nella cultura valdostana. Le pratiche tradizionali riflettono la saggezza delle antiche popolazioni alpine, capaci di sfruttare al meglio le risorse naturali del territorio.
Usi Rituali
Sebbene manchino documentazioni scritte, la tradizione orale tramanda che la Spirea ulmaria, come del resto molte altre piante officinali, fosse utilizzata non solo a scopi medicinali, ma anche come incenso naturale. I mazzetti di fiori essiccati venivano appesi a porte e finestre per allontanare le energie negative, attribuendo così alla pianta un valore sia simbolico che terapeutico.
Il suo profumo dolce e fresco era apprezzato per favorire il rilassamento e creare una sensazione di benessere negli ambienti domestici.
Fotografia: Barmasse Eleonora tratta dall'articolo Il giardino Segreto
La Tradizione come Ispirazione per la Fitoterapia Moderna
L'acido salicilico, noto precursore dell'aspirina, fu isolato per la prima volta da piante come la Spirea ulmaria e il salice bianco (Salix alba), a testimonianza del legame tra antiche conoscenze popolari e la scienza moderna.
In passato, i guaritori preparavano unguenti e decotti a base di Spirea ulmaria per trattare dolori muscolari, articolari e ferite infiammate. Foglie e fiori venivano macerati in grassi animali o oli vegetali per estrarne i principi attivi.
Principi Attivi della Spirea Ulmaria
La composizione chimica di alcune piante, come quelle appartenenti alla famiglia delle Rosaceae, racchiude una ricca varietà di principi attivi che le rendono preziose in fitoterapia e cosmetica naturale. Tra i principali costituenti troviamo:
Salicilati: includono composti come spiraeina, salicilato di metile, acido salicilico, salicina e aldeide salicilica (nota anche come salicilaldeide). Questi composti sono noti per le loro proprietà lenitive e antinfiammatorie. ( la quantità varia significativamente in base alla parte della pianta, alla stagione e al metodo di estrazione.
Tannini: prevalentemente ellagitannini, con un'alta concentrazione di rugosine, tra cui la rugosina-D, che si distingue per la sua attività antiossidante e astringente.
Flavonoidi: una classe di polifenoli che include kaempferolo, iperoside, rutina e vari derivati della quercetina, come la spiraeoside (quercetina 4′-glucoside). Questi composti esercitano effetti antiossidanti e protettivi sulla pelle e sull'organismo.
Olio essenziale: estratto mediante distillazione a vapore dai fiori, è ricco di componenti fenolici. Tra questi spiccano l'aldeide salicilica (che costituisce il 75% dell'olio), alcool feniletilico, alcool benzilico e salicilato di metile, noti per le loro proprietà aromatiche e antimicrobiche.
Altri costituenti: includono mucillagini, carboidrati, acido ascorbico (vitamina C), zuccheri e minerali, che contribuiscono al nutrimento e al benessere della pelle e del corpo.
Questa complessa sinergia di composti rende questa pianta versatile e potente alleata nella formulazione di prodotti naturali per la salute e la bellezza. La sua efficacia deriva non solo dai singoli principi attivi, ma anche dalla loro interazione, che amplifica i benefici complessivi.
Nota sugli Estratti
Come in tutti gli estratti, gli effetti della Spirea ulmaria possono variare in base alla percentuale utilizzata e al tipo di estratto impiegato (idrolato, estratto secco, oleolito, ecc.). La concentrazione e il metodo di estrazione influiscono sulle proprietà finali, adattandosi a diverse esigenze cosmetiche e terapeutiche.
Estrazioni
Tintura: Preparazione idroalcolica ottenuta utilizzando le sommità fiorite fresche della Spirea ulmaria.
Percolato: Estratto liquido preparato con sommità fiorite, fresche o essiccate, che concentra i principi attivi in modo efficace.
Estratto Idroglicerico: Estratto delicato a base di glicerina, ideale per formulazioni cosmetiche o per utilizzi su pelli sensibili.
Questi estratti sfruttano i principi attivi permettendo applicazioni mirate per le proprietà antinfiammatorie, astringenti e lenitive della pianta.
Dall'Antico al Moderno
La Spirea ulmaria è una pianta straordinaria per le sue molteplici proprietà benefiche, apprezzata in fitoterapia e cosmetica naturale. Grazie alla sua ricca composizione chimica, offre una vasta gamma di applicazioni per la cura della pelle e non solo. Ecco le principali proprietà della Spirea ulmaria e i suoi utilizzi:
Azione Antinfiammatoria e Lenitiva: Ideale per dolori muscolari, rigidità e infiammazioni cutanee.
Proprietà Astringenti: Tonifica e rassoda la pelle, migliorando la texture e riducendo i pori dilatati.
Effetto Antiossidante: Protegge la pelle dai radicali liberi, rallentando l'invecchiamento cutaneo.
Idratazione e Sollievo per le Pelli Sensibili: Le mucillagini trattengono l'acqua, migliorando l'idratazione.
Purificazione e Azione Antisettica: Contrasta impurità e batteri, ideale per trattamenti anti-acne.
Stimolazione del Microcircolo: Dona luminosità e salute alla pelle spenta o stanca.
Protezione della Barriera Cutanea: Rafforza la barriera cutanea, prevenendo disidratazione e irritazioni.
Deodorazione Naturale: Riduce la proliferazione batterica e controlla il cattivo odore corporeo.
Cura del Cuoio Capelluto: Purifica, lenisce e stimola il cuoio capelluto.
Un Ponte tra Passato e Futuro
L’utilizzo della Spirea ulmaria per la creazione di unguenti antidolorifici rappresenta un punto di incontro tra la saggezza delle tradizioni erboristiche e la precisione della scienza moderna. Questo approccio valorizza il patrimonio culturale, offrendo al contempo una soluzione efficace e naturale per il benessere quotidiano.
"Nel 1897, quando Felix Hoffmann produsse l’acido acetilsalicilico, utilizzò la salicina, un composto isolato sia dal salice bianco (Salix alba) sia dalla Filipendula ulmaria (all’epoca chiamata Spiraea ulmaria). Questo lavoro portò allo sviluppo del marchio Aspirina®, il cui nome deriva proprio da "spiraeina", un composto caratteristico dell’olmaria. Questo episodio evidenzia il legame tra le conoscenze erboristiche tradizionali e i progressi della chimica farmaceutica moderna."
Nota sugli Effetti Collaterali
L'uso esterno della Spirea ulmaria è generalmente sicuro, ma potrebbe causare reazioni avverse in soggetti particolarmente sensibili o allergici ai salicilati. È consigliabile effettuare un test cutaneo prima dell'applicazione su aree estese, soprattutto in caso di pelli molto delicate o reattive. Evitare l’uso su pelle lesionata o su bambini molto piccoli, senza il parere di un esperto.
Nota: per uso interno (decotti o tisane), la Spirea ulmaria non è adatta a persone con ulcere gastriche o sanguinamenti, poiché i salicilati possono irritare la mucosa gastrica.
La bibliografia e la sitografia sono disponibili all'interno del blog, e puoi accedervi cliccando sul link corrispondente: QUI
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