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lunedì 23 dicembre 2024

BOTANICA Lezione 5

 


Nel cuore dei Fiori 
Un Viaggio nel Mondo delle Angiosperme



Nel Cuore dei Fiori: Un Viaggio nel Mondo delle Angiosperme

Hai mai osservato attentamente un fiore? Dietro la sua bellezza si nasconde un mondo complesso e affascinante. Come abbiamo detto nello scorso articolo, le angiosperme sono l’unico gruppo di piante che producono fiori e sono le più numerose e diffuse sulla Terra. La loro diversità è straordinaria: dai minuscoli fiori delle graminacee ai giganti delle foreste tropicali, le angiosperme hanno colonizzato ogni angolo del pianeta. In questo articolo esploreremo la struttura del fiore, la parte più caratteristica di queste piante, e scopriremo come la sua forma e le sue funzioni sono strettamente legate alla riproduzione e alla sopravvivenza della specie.

Le regine del regno vegetale

Le angiosperme sono le vere protagoniste del mondo vegetale. Grazie alla presenza del fiore, un organo riproduttivo specializzato, queste piante hanno potuto conquistare una posizione dominante sugli altri gruppi vegetali. Possiamo suddividere le angiosperme in due grandi gruppi: le monocotiledoni, come il mais e l'orchidea, e le dicotiledoni, come la rosa e il girasole. La differenza principale tra questi due gruppi risiede nella struttura del seme, che nelle monocotiledoni presenta un solo cotiledone (foglia embrionale), mentre nelle dicotiledoni ne ha due.


L’organografia

L'organografia è la disciplina botanica che si occupa dello studio della forma e della struttura degli organi vegetali. Approfondisce le caratteristiche morfologiche e anatomiche di radici, fusti, foglie, fiori e frutti, analizzando le loro funzioni e le relazioni reciproche. Grazie all'organografia, è possibile comprendere come le diverse parti di una pianta si sono evolute per adattarsi ai vari ambienti e svolgere le proprie attività vitali.

l fiore

Il fiore è una struttura che ha la funzione di assicurare la riproduzione sessuale delle angiosperme, formato da un fusto con internodi brevi e foglie modificate.

Osservando un fiore, possiamo distinguere diverse parti:

Peduncolo e ricettacolo: Il peduncolo è lo stelo che sostiene il fiore, mentre il ricettacolo è la parte allargata alla quale sono attaccati tutti gli altri elementi fiorali.

Verticilli fiorali: Sono disposti in cerchi concentrici attorno al ricettacolo. La parola verticillo indica la disposizione particolare degli elementi della pianta.Il calice è formato dai sepali, generalmente verdi, che proteggono il fiore in boccio.La corolla è composta dai petali, spesso colorati e profumati, che attirano gli impollinatori.L’androceo è la parte maschile del fiore e comprende gli stami, che producono il polline.
Il gineceo è la parte femminile e comprende il pistillo, formato da ovario, stilo e stigma.
Il fiore in questione è un fiore completo ed ermafrodito, in quanto presenta tutte le parti fondamentali per la riproduzione. L'androceo, costituito dagli stami con le antere, rappresenta la parte maschile, producendo il polline contenente i gameti maschili. Il gineceo, formato da uno o più carpelli, costituisce la parte femminile del fiore.

L’impollinazione

Affinché avvenga la fecondazione, il polline deve essere trasferito dallo stame di un fiore allo stigma di un altro fiore della stessa specie. Questo processo, chiamato impollinazione, può avvenire grazie a diversi vettori, come gli insetti, il vento o l'acqua. Per attirare gli impollinatori, i fiori hanno sviluppato una grande varietà di adattamenti, come colori vivaci, profumi intensi e ricompense alimentari (nettare). Lo stimma, ricoperto da una fitta peluria o da una sostanza vischiosa, agisce come un filtro biologico, riconoscendo e catturando selettivamente i granuli pollinici della stessa specie. Una volta aderito allo stimma, il granulo pollinico compatibile germina, dando origine al tubetto pollinico che penetra nello stilo e raggiunge l'ovulo. Questo meccanismo garantisce la fecondazione tra individui della stessa specie, preservando così l'integrità genetica della popolazione.


La fecondazione e lo sviluppo del frutto

All’interno dell'ovario avviene la fecondazione, che porta alla formazione di un seme. L'ovario, a sua volta, si trasforma in frutto, che ha la funzione di proteggere il seme e favorirne la dispersione.

Termini utili per l’identificazione delle specie botaniche

FIORE SESSILE: senza peduncolo

ANTERE SESSILI: senza filamento

STIMMA SESSILE: senza stilo

COROLLA GAMOPETALA: con i petali saldati tra loro. Contrario: DIALIPETALA

CALICE GAMOSEPALO: con i sepali saldati tra loro. Contrario: DIALISEPALO

PERIANZIO: è l’insieme del calice e della corolla.

PERIGONIO: si parla di perigonio quando non c’è distinzione tra calice e corolla; gli elementi tutti uguali che formano il perigonio sono chiamati tepali, per esempio nel tulipano e nel giglio.

FIORI NUDI: privi di calice e corolla, quindi senza petali e senza sepali.

PIANTE MONOICHE: piante con fiori unisessuali portati dallo stesso individuo vegetale, per esempio il MAIS oppure i PINI. L’aggettivo “monoico” significa “una casa”.

PIANTE DIOICHE: piante con fiori unisessuali portati separatamente da due individui vegetali. Per esempio il ginepro, il tasso e il kiwi. L’aggettivo “dioico” significa “due case”, ovvero due piante distinte e solo in questo caso si può parlare di “pianta maschio” e di “pianta femmina”.

OVARIO SUPERO: posizionato sopra il punto di inserzione degli altri pezzi fiorali.

OVARIO INFERO: posizionato sotto il punto di inserzione degli altri pezzi fiorali.

OVARIO SEMI-INFERO: è una posizione intermedia tra le due precedenti, non sempre facilmente riconoscibile.

Le infiorescenze

Un’infiorescenza rappresenta l’insieme di più fiori. La natura ha ideato questa strategia per aumentare le possibilità di impollinazione e, di conseguenza, la produzione di semi. Le infiorescenze possono assumere forme e dimensioni molto diverse, da quelle semplici a spiga, come nel grano, a quelle più complesse come quelle a capolino del girasole, o a ombrella, come nel finocchietto.

Principali tipi di infiorescenze:

  • A spiga: I fiori sono sessili (senza peduncolo) e inseriti su un asse centrale (grano).
  • A racemo: I fiori sono peduncolati e inseriti su un asse centrale (ribes).
  • A pannocchia: È una forma di racemo composto, con rami laterali che portano a loro volta fiori (vite).
  • A corimbo: I fiori sono portati da peduncoli di diversa lunghezza, ma raggiungono tutti all'incirca lo stesso livello (sambuco).
  • A ombrella: I fiori sono portati da peduncoli che partono tutti dallo stesso punto, come i raggi di un ombrello (achillea).
  • A capolino: I fiori sono sessili e inseriti su un ricettacolo comune, dando l'impressione di un unico grande fiore (arnica).
  • A amento: Infiorescenza pendula, con fiori piccoli e senza petali (nocciolo).
  • A spadice: Asse carnoso e spesso ricoperto da una spata, con fiori molto piccoli (calla).


Infiorescenze composte:

Alcune infiorescenze possono essere composte da altre infiorescenze più piccole.


Il fiore è un esempio straordinario di come la natura abbia perfezionato nel corso dell'evoluzione una struttura così complessa e affascinante. La sua bellezza e la sua funzione riproduttiva hanno reso le angiosperme le piante dominanti sulla Terra. Studiare la morfologia del fiore significa addentrarsi in un mondo di adattamenti, coevoluzioni e meraviglie naturali.



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giovedì 1 dicembre 2022

BOTANICA lezione 3

 



3. CITOLOGIA
 Lo studio della cellula vegetale 


Gloria Pellizzari; Monte Cevedale 2021; Silene acaulis. 

Un essere vivente per essere considerato un vegetale deve presentare le seguenti caratteristiche:

  Essere pluricellulare
  Presentare caratteristiche di autotrofia per fotosintesi
 • Avere una crescita indefinita
  Possedere amido e cellulosa 
 • Presentare gli organuli tipici

Gli organuli tipici della cellula vegetale:

Il vacuolo: 

 Organo presente all’interno delle cellule vegetali con aspetto vescicolare (compartimento cellulare a forma di sacca) delimitato da una membrana vacuolare. Questa “sacca” contiene un liquido chiamato succo vacuolare che è composto da acqua, zuccheri, sali, acidi organici e altri soluti.

 A maturazione completa della cellula il vacuolo può occupare fino al 90% del volume interno della cellula; da qui possiamo capire l’importanza di questa struttura per la pianta.




Le funzioni principali che esplica sono: 

Riserva energetica;

Deposito di prodotti particolari come ad esempio gli oli essenziali; 

Contenitore di pigmenti (antociani e flavoni);

Funzione osmotica, ruolo importante nella regolazione del turgore cellulare;

Accumulo di sostanze di rifiuto prodotte dal metabolismo;

Funzione antigelo per la difesa dal congelamento della cellula; 

Funzione digestiva grazie a speciali enzimi che scindono le macromolecole in micromolecole le quali possono essere impiegate in un secondo momento dalla pianta;

Funzione tampone dato dal suo pH leggermente acido




Gloria Pellizzari; Cinque terre 2022.

I plastidi: Si differenziano in quattro tipologie:

 1. Cloroplasti: 
Organelli dove avviene l’intero processo della fotosintesi; Sono verdi grazie alla colorazione data dalla clorofilla contenuta negli stessi;

 2. Cromoplasti: 
Contengono pigmenti quali carotenoidi e xantofille con colazione giallo - arancione; la funzione è quella vessillare cioè il richiamo degli insetti impollinatori e degli animali per la dispersione del seme; 

 3. Oleoplasti: 
Elaborano ed accumulano lipidi con funzione di riserva, troviamo questi organuli per esempio nei frutti dell’olivo, nei semi del noce, del girasole ecc…

 4. Amiloplasti:
Hanno prettamente funzione energetica, sono molto abbondanti in radici, rizomi, tuberi, frutti;

  

Gloria Pellizzari; Savigliano 2022.


La parete cellulare:

 È una struttura specializzata di rivestimento che ha la funzione di proteggere le cellule e metterle in connessione tra loro tramite la formazione di canali per la loro comunicazione e per il trasporto dei fluidi all’interno della pianta. La parete cellulare si suddivide in tre strati, la crescita della parete è definita come un ispessimento centripeto, questo vuole indicare che gli strati più giovani sono gli strati più interni;


La lamella mediana:
 È la parte più esterna ed ha il compito di tenere ben unite due cellule che stanno vicine; 

 La parete primaria: 
 Si forma internamente alla lamella mediana ed è formata principalmente da lunghe fibre di cellulosa immerse in una fase elastica che conferisce a questa struttura una certa resistenza meccanica.

 La parete secondaria: 
 Non è sempre presente a differenza degli altri due strati citati prima, si trova infatti solamente nei tessuti meccanici, di sostegno e nei tessuti conduttori ed è composta principalmente da cellulosa. Questa parete si suddivide in tre strati che si differenziano per la disposizione delle fibre di cellulosa; All’interno di questa possono essere presenti molecole come la lignina, la suberina la cutina e diversi sali minerali che ne aumentano la rigidità. 





martedì 25 ottobre 2022

BOTANICA Lezione 2


 

2. LE PIANTE

Esseri viventi che si auto-producono il cibo per la sopravvivenza;

Autotrofia: Proprietà degli organismi vegetali di trasformare composti inorganici (acqua, aria, terreno…) in sostanze organiche (carboidrati, proteine…) per soddisfare i propri fabbisogni nutritivi. 

Ragionando su questa definizione è facile capire quanto la nostra vita e in generale la vita di tutti gli animali (carnivori ed erbivori), sia dipendente dal mondo vegetale. Se non esistessero le piante che trasformano la materia inorganica in materia organica il regno animale non esisterebbe. Le piante, in grado di svolgere la fotosintesi, producono la materia organica vivente per nutrirsi; l’uomo e tutti gli organismi animali consumano, oltre all’acqua e ad una quantità minima di sali minerali, il materiale organico prodotto dalle piante.

La fotosintesi: La fotosintesi clorofilliana è un processo chimico che avviene all’interno delle piante ed è quindi un processo presente in tutti gli organismi fotoautotrofi. Questi sono in grado di trasformare l’energia luminosa, quindi, l’energia che deriva direttamente dal sole, in energia chimica; Negli organismi vegetali questo processo avviene all’interno di organi chiamati cloroplasti i quali sono contenuti nelle cellule dei tessuti della pianta in grado di svolgere la fotosintesi.


All’interno dei cloroplasti sono presenti le molecole, soprattutto clorofilla e carotenoidi, capaci di “assorbire” la luce solare e trasferirla in determinati centri di raccolta. Da qui partiranno poi una serie di reazioni chimiche. Distinguiamo due diverse vie di reazioni; una chiamata fase luminosa e una chiamata fase chimica la quale non dipende dalla presenza o meno di luce;


Dott. Ing. Giacomino Redondi; rcinews.it 



La fase luminosa: 

Gloria Pellizzari 2022, Monte Argentario

In questa fase, i pigmenti che abbiamo citato prima (clorofilla e carotenoidi) captano la luce del sole e trasferiscono quest’energia, con una sequenza a catena, alle molecole vicine fino al raggiungimento del centro di reazione. In concomitanza a questo avviene anche la fotolisi dell’acqua, in parole semplici sarebbe la divisione delle molecole d’acqua attraverso l’energia luminosa.

Il risultato di questa serie di reazione da origine alla produzione di : 

• ATP: composto chimico che fornisce alla cellula l'energia necessaria per svolgere qualsiasi tipo di lavoro biologico;

• NADPH: molecola che svolge un ruolo cruciale in alcune delle reazioni chimiche che compongono il processo di fotosintesi; Questi due composti sono molto importanti in quanto svolgono un ruolo essenziale nella fase successiva che ha lo scopo di formare i composti organici.

Questi due composti sono molto importanti in quanto svolgono un ruolo essenziale nella fase successiva che ha lo scopo di formare i composti organici.

La fase chimica: 
In questa fase chiamata anche fase di fissazione del carbonio, le molecole di ATP E NADPH vengono impiegate per dar luogo ad una serie di reazioni che portano alla riduzione dell’anidride carbonica. Queste reazioni si svolgono nello stroma, il tessuto che forma la materia strutturale del cloroplasto. Il ciclo di Calvin è la reazione ciclica che più prende parte in questo stadio, durante lo svolgersi di questi continui cicli si formano numerosi composti e infine, ogni sei giri si forma una molecola di glucosio tramite la quale si conclude il processo della fotosintesi clorofilliana e prende parte la biosintesi dei composti organici.

Gloria Pellizzari 2022, Casez località plan dei pini

Metaboliti primari e metaboliti secondari: 

Carboidrati, proteine, lipidi e acidi nucleici rappresentano per la pianta i cosiddetti metaboliti primari in quanto hanno una funzione prettamente nutritiva. 
La pianta partendo da questi composti mette in atto delle biosintesi (serie di reazioni chimiche) specializzate che producono i metaboliti secondari che servono alla pianta principalmente per: 
• difendersi da eventuali predatori (sostanze tossiche o poco gradevoli); 
• per attirare gli insetti impollinatori (pigmenti dei fiori);
• per attirare gli animali (colore dei frutti); 
• per mettere in atto meccanismi di competizione/ comunicazione con le altre piante (fenomeno chiamato allelopatia); 
• Funzionalità strutturali (es. lignina)
• Per regolare la relazione pianta-ambiente; 

Spesso queste sostanze risultano molto preziose anche per noi infatti molte di queste vengono impiegate dall’uomo a scopo terapeutico;

i metaboliti secondari della pianta sono quei composti che siamo abituati a chiamate principi attivi o sostanze biologicamente attive. 

Gloria Pellizzari 2021






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mercoledì 27 aprile 2022

BOTANICA Lezione 1




1. IL REGNO VEGETALE
Gloria Pellizzari 2020; Lago del Careser

Gli organismi viventi vennero suddivisi nel passato in diverse categorie. Questo ha dato origine a quella che oggi viene chiamata tassonomia. In parole semplici, è la descrizione e la collocazione di un essere vivente all’interno di un sistema, con lo scopo di ottenerne la sua identificazione.

L’inventore delle categorie tassonomiche fu Linneo il quale introdusse anche la cosiddetta nomenclatura binomiale per indicare in modo inequivocabile la specie.

“ Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.”

[Nomina si nescis, perit et cognitio rerum] -Carl Nilsson Linnaeus-


Il regno vegetale è uno dei 5 regni in cui è possibile suddividere il mondo degli esseri viventi; racchiude tutti gli organismi pluricellulari, che compiono la fotosintesi costituiti da più di una cellula e aventi cellule differenziate che svolgono funzioni specializzate per far sopravvivere l'intero organismo. Appartengono a questo gruppo i muschi, gli alberi, le piante e tutti i vegetali che formano boschi, prati e foreste. La maggior parte di queste vive sulla terraferma ad eccezione di una piccola quota che vive in acqua; queste sono denominate piante acquatiche

Le principali categorie utilizzate per la classificazione delle piante (e anche degli animali) sono: 

• Dominio

 • Regno

 • Divisione

 • Classe

 • Ordine

 • Famiglia

 • Genere

 • Specie                                         

      


                                                                                                 Zanichelli editore 2011; invito alla biologia

Il dominio rappresenta lo scalino più alto della classificazione. Gli esseri viventi vengono divisi in tre domini: batteri, archaea ed eucarioti.

Archaea: microrganismi procarioti che abitano in ambienti con condizioni estreme, costituiti da singole cellule mancanti di nucleo. 

Batteri: microrganismi unicellulari procarioti che possiedono una membrana cellulare stratificata. Una delle caratteristiche principali dei batteri è quella di possedere un grandissimo numero di processi metabolici, differenti in base alla loro tipologia di respirazione (aerobi, anaerobi) e possono essere autotrofi od eterotrofi.

Eucarioti: organismi costituiti da più cellule che, a differenza dei procarioti, presentano un nucleo ben differenziato che contiene il DNA; caratteristica degli eucariotisono sono i mitocondri, presenti in tutti gli organismi eucarioti e i cloroplasti, presenti solo nelle piante verdi.

Il regno in passato fu il livello gerarchico più elevato; successivamente fu introdotto il dominio.

 Generalmente si considerano 5 regni:

 • Piante

 • Animali

 • Monera (Procarioti, batteri e alghe azzurre)

 • Protisti

 • Funghi

Il phylum è la più alta categoria sistematica dei regni animale e vegetale che corrisponde al tipo di animale (es. artropodi) e alla divisione vegetale (es. trachofite). 

La classe è un ulteriore livello di classificazione scientifica degli organismi viventi quali animali e piante; possono essere suddivise in sottoclassi. (es. magnoliopsida)

L’ ordine raggruppa più famiglie simili tra loro. (es. lamiales)

La famiglia è il livello gerarchico che raggruppa generi che si assomigliano. (es. rosaceae) Il genere è un gruppo di specie connesse, derivate da un antenato comune.

La specie è un insieme di popolazioni i cui soggetti possono incrociarsi producendo una prole fertile. 


Gloria Pellizzari 2021, Monte Peller




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Fonti: Bibliografia

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