lunedì 7 giugno 2021

LA PERCOLAZIONE

 


La percolazione è un metodo estrattivo che consiste nel far passare un solvente (acqua-alcol) attraverso la droga; il suo significato letterale è:

 l'attraversamento del materiale solido da parte di un liquido, goccia a goccia 

Il vegetale secco viene inserito nel percolatore, dotato alla sua estremità di un rubinetto.
Nella prima fase la droga viene solamente umettata con, solvente (che viene preparato nelle giuste gradazioni in base ai principi attivi che vogliamo estrarre), e lasciata riposare (rubinetto chiuso) per almeno 12 ore.

La scelta del solvente varia in funzione dei principi attivi da estrarre. Generalmente si usa una miscela di acqua e alcol, dove l'alcol svolge un'azione selettiva verso la maggior parte dei principi attivi dei vegetali impedendo la formazione di muffe. Utilizzare solo acqua è un procedimento che gli esperti scartano a priori perché scioglie componenti indesiderati e necessita di molto calore per l'evaporazione, favorendo così la degenerazione dei principi attivi termolabili.

Trascorso il tempo si riapre il rubinetto e si lascia fluire il percolato in un vasetto di vetro fino al completo esaurimento del solvente. Si ripete l'operazione per altre due volte (con il solvente fresco).
Il primo percolato che defluisce viene chiamato estratto di testa, in quanto ha il più alto contenuto di sostanze estratte al quale fanno seguito i due percolati parziali.

Passiamo ora alla descrizione step by step:

1° fase - preparazione delle droga e del solvente
Con l'aiuto di un mortaio trituriamo il nostro vegetale evitando di creare particelle troppo fini che potrebbero intasare il percolatore e rendere il nostro estratto torbido con residui di fondo.
Si preparano poi tre contenitori (vasetti o bottigliette) con le soluzioni alcoliche (es. 30° 60° 90°) la cui gradazione è determinata dai principi attivi che vogliamo estrarre.

2° fase - macerazione preventiva della droga
Si inserisce la droga in un vasetto di vetro umettando con la metà del primo solvente 30° e lasciando riposare il vegetale nel vasetto ermeticamente chiuso per 24 ore. Questo primo passaggio consente al solvente estrattivo di far assorbire al vegetale il solvente e rigonfiarlo.

3° fase - caricamento 
La droga viene posta nel percolatore che, come abbiamo detto in precedenza, è munito di un rubinetto per facilitare l'uscita dell'estratto.

Sopra il rubinetto si trova una membrana bucherellata (piastra filtrante) o una reticella su cui si pone del cotone idrofilo che ha la funzione di trattenere la droga troppo fine che potrebbe intasare il rubinetto.
Al di sopra del cotone inseriamo la droga esercitando una leggera pressione sul vegetale, dopodichè la droga viene ricoperta da carta da filtro e appesantita con delle palline di vetro, per impedire la risalita del vegetale.


4 fase - macerazione
Il solvente (il rimanente 50% della soluzione a 30°) viene immesso dall'alto a rubinetto aperto, non appena il percolato inizia a gocciolare si chiude il rubinetto e si lascia macerare per 24 ore. Terminata questa operazione si apre il rubinetto e si fa gocciolare il percolato in un vasetto di vetro posto al di sotto del rubinetto. Si prosegue allo stesso modo con le altre due soluzioni (60° 90°), inserendo l'intera soluzione e lasciando macerare a rubinetto chiuso per 12 ore.
Nota: il primo percolato che defluisce (30°) ha il più alto contenuto di principi attivi e, come abbiamo detto in precedenza viene chiamato estratto di testa al quale faranno seguito i percolati parziali.

5 fase - preservazione dell'estratto
Terminato il processo di percolazione, e dopo aver raccolto il percolato (chiamato anche mestruo), si pone il vasetto (ricoperto da un filtro carta) in una fonte di calore (yogurtiera, termosifone oppure per velocizzare a bagnomaria) e si fa evaporare il fluido fino a ridurlo del 50%. Infine si pesa il percolato e gli si aggiunge il 5% - 10% del suo peso di glicerina vegetale, versiamo il percolato in bottigliette di vetro ambrate dove si conserverà per 5 anni.

Con questo metodo di estrazione possiamo arrivare a estrarre il "cuore" della pianta ottenendo un prodotto che potremo inserire nei nostri preparati cosmetici  dal 2% al 3%.


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2 commenti:

  1. to bee continued....
    super, come sempre!!

    RispondiElimina
  2. Grazie per la bella ed interessante lezione tenuta ieri in modalità on line...penso che continuerò con gli altri moduli della tua attività didattica
    Grazie
    Elisa

    RispondiElimina

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