Foto: Acta Plantarum (Mariella Zepigi)
Ginepro comune - Juniperus communis
Il nome "Ginepro" deriva dalla parola celtica "juneprus" che significa "acre" e appartiene alla famiglia delle cupressaceae.
Il Ginepro è menzionato nel papiro di Erbes (1550 a.C.) per le sue innumerevoli proprietà che ancora oggi gli sono riconosciute:
- espettoranti (bronchiti e raffreddamento)
- purificanti
- astringenti
- sebo-equilibranti
- antisettiche
- antibatteriche
- antinfiammatorie
- cicatrizzanti
- antireumatiche
- lenitive (punture di insetti)
Troviamo ampia traccia del Ginepro nei testi medici dell'antichità classica, medioevale e rinascimentale: le bacche (o coccole), nell'antica tradizione popolare, venivano utilizzate per curare i reumatismi avvolgendo il paziente in un mantello impregnato delle sostanze liberate dalle bacche bruciate sopra la brace (Brigo 1991).
I vecchi della mia valle bruciavano i legnetti del ginepro per purificare l'aria e tenere lontano le streghe e gli spiriti maligni. Mio nonno utilizzava il legno di ginepro per il fuoco dove cucinava la polenta e per realizzare il mestolo con cui la girava per diffondere il suo aroma durante la cottura.
In campo culinario ancora oggi il ginepro trova ampio utilizzo soprattutto per aromatizzare le carni, in particolare la cacciagione, e nell'industria liquoristica per la preparazione del Gin.
Il Ginepro è un valido rimedio soprattutto per l'azione balsamica, sedativa e espettorante: in campo cosmetico viene utilizzato per le sue proprietà antisettiche e astringenti per la cura dell'acne e degli eczemi; aggiunto allo shampoo rafforza i follicoli dei capelli e dona loro lucentezza.
Le bacche di Ginepro si possono raccogliere dalla primavera all'autunno, purché vengano raccolte a completa maturazione, ovvero quando sono nere. La corteccia è bene prelevarla dai rametti di almeno un centimetro di diametro.
COSTITUENTI PRINCIPALI
Olio essenziale (0,5 - 3,4%), Flavonoidi (rutina quercetrina ecc), Biflavonoidi (amentoflavone, cupressuflavone ecc ), Diterpeni, Glucosidi di neolignani, Zuccheri e Resine.
Per i nostri preparati possiamo estrarre i principi attivi del ginepro attraverso la percolazione, tintura madre, oleolito e gemmoderivato (dai giovani getti).
L'olio essenziale di Ginepro (estratto dalle bacche per distillazione) viene utilizzato in cosmetica e fitoterapia. In profumeria trova ampio utilizzo per le fragranze maschili nelle quali serve a impartire una nota di testa fresca e resinosa.
"La dose media consentita in creme cosmetiche è dello 0,05% mentre la dose media consentita nei profumi è dello 0,8%.
L'OE utilizzato nel modo corretto e sotto controllo da parte di un esperto può essere impiegato sia in applicazioni topiche sia oralmente senza comportare rischi." (Marco Valussi).
In aromaterapia viene utilizzato per le sue grandi proprietà tonificanti e energizzanti.
Ginepro rosso - Juniperus oxycedrus
In antichità il Ginepro rosso venne denominato Oxycedrus per la particolare forma "acuta come le spine" delle sue foglie.
Da questa specie di ginepro si estrae la "cedra" nota come olio di Cade.
In Olanda con questo olio si preparava un vecchio rimedio antigottoso, dalla composizione "segreta", chiamata olio di Haarlem.
Plinio descrive le proprietà di questa resina "un toccasana per il mal di denti in quanto li sbriciolava sedando il dolore".
COSTITUENTI PRINCIPALI
L'olio di Cade contiene Sesquiterpeni (cadineni) e una buona frazione di sostanze fenoliche (creosolo e guajacolo). Grazie a questi principi attivi l'olio di Cade vanta proprietà antisettiche e antiparassitarie, trova impiego per la cura di eczemi, psoriasi, dermatosi, pediculosi e per le forme acneiche caratterizzate da una forte untuosità della pelle. E' un ottimo rimedio per la cute ed i capelli (2-3 gocce di olio essenziale nello shampoo). Questo olio essenziale viene estratto per distillazione della sua corteccia ottenendo un liquido resinoso scuro noto con il nome di "cadino".
L'olio essenziale di Cade è molto utilizzato in profumeria, cosmetica e nei saponi.
OE di Cade rettificato
"Dose media consentita nelle creme cosmetiche = 0,02%
Dose media consentita in profumi = 0,2%"
"E' utile sapere che sotto la generica voce di ginepro viene annoverata una specie molto pericolosa nota anche come Sabina, fortemente irritante sia internamente che esternamente; produce eritema e vescicazione. Non utilizzare per nessuna ragione". (Marco Valussi).
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Nel prossimo articolo vi illustrerò come realizzare una pomata al Ginepro communis.
Nella stesura di questo articolo ho seguito:
- Il grande manuale dell'aromaterapia Autore: Marco Valussi
- Piante medicinali in Sardegna Autore: Enrica Campanini
- L'Universo delle piante officinali "Trattato storico, botanico e farmacologico di 400 piante di tutto il mondo". Autore: Ernesto Riva. Editore: Tassotti.
- Farmacia Verde Autore: Dott. Piergiorgio Chiereghin
Immagini: pixabay
siti consigliati per il riconoscimento delle piante:
https://swbiodiversity.org/seinet/index.php
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