a cura di: Tatiana Aliprandi
Operatrice ayurvedica:
FORMATRICE e ESAMINATRICE:
Il significato del termine
Il medico con il quale ho studiato per anni affermava costantemente: 'La conoscenza è patrimonio di tutti i popoli, nel corso del tempo sono state accumulate molte informazioni, e oggi la scienza ha semplicemente confermato o smentito l'efficacia dei loro usi. In India, abbiamo conservato l'antica saggezza, ma in ogni parte del mondo queste conoscenze vengono utilizzate con uguale intensità. La differenza? Noi consideriamo l'influenza alchemica ed energetica, mentre in altri luoghi no
Ed è così sia per la raccolta che per l'uso, si tiene conto del sapore esterno al corpo, e della digestione da parte delle nostre cellule poi.
Sarebbe complicato spiegare il tutto in poche righe, e allora vi rimando a libri specifici.
Sia in Oriente, sia in Occidente, nei sistemi terapeutici tradizionali e olistici le piante sono sempre state il primo fattore "medicinale", in Oriente soprattutto in India e in Cina si è sviluppata una vasta e complessa scienza delle piante medicinali, nata dalle intuizioni dei sapienti.
La medicina erboristica si è poi perfezionata nel corso di un'esperienza millenaria, in questo senso layurveda comprende ciò che è probabilmente la più antica, la più acuta e la più sviluppata scienza medica erboristica dell'intero mondo.
Si è fatto uso spesso di erbe ayurvediche, pensando che in occidente non ci fossero piante equivalenti, è vero che alcune delle piante fondamentali in Ayurveda non hanno un equivalente nel mondo erboristico occidentale, tuttavia l'ayurveda si avvale pure di piante tra le più diffuse in occidente e ne conosce a fondo le proprietà.
Impariamo allora ad usare ciò che conosciamo, ciò che abbiamo vicino, prima di voler comprendere e usare ciò che non è nelle nostre corde.
Se un erborista in India, diviene prima medico generale e poi si specializza in ayurveda, in 15 anni, come possiamo noi capire queste erbe in poche righe?
Om Shanty
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